Qui di seguito riportiamo alcuni memorabili incidenti sulle Regole avvenuti al Masters Tournament di Augusta. Vista la concomitanza con il torneo che si sta attualmente giocando, queste curiosità potrebbero risultare interessanti:

2008 Padraig Harrington si è auto penalizzato di un colpo poichè la sua palla si è mossa dopo che egli l’aveva addressata, anche se il movimento della palla è stato certamente provocato dalle forti raffiche di vento sul campo (Regola 18-2b).

2008 Rory McIlroy non è riuscito a tirar fuori la sua palla da un bunker e ha calciato/livellato la sabbia. Se fosse stato deciso che egli avesse calciato la sabbia come atto d’ ira, egli sarebbe stato squalificato, poichè la Decisione 13-4/0.5 stabilisce che il calciare il terreno in ostacolo equivale a provarne la condizione.  Tuttavia, il Comitato alla fine ha accettato la spiegazione del giocatore che ha asserito che egli aveva semplicemente livellato la sabbia con il piede, il che non costituisce infrazione come da Eccezione 2 alla Regola 13-4.

2004 Ernie Els ha fatto un pull con il colpo di partenza mandando la sua palla all’interno del fitto bosco che costeggia il bordo fairway a sinistra alla buca 11, dove la palla si è fermata sotto alcuni rami staccatisi  dagli alberi dopo una recente grandinata. Sebbene il refeeree sul posto avesse deciso che non si sarebbe potuto ovviare a tale interferenza, questa decisione è stata invalidata dal presidente del Comitato Regole del Masters, il quale avrebbe asserito che qualsiasi detrito, presente sul campo mantenuto così impeccabile di Augusta, sarebbe stato considerato stante lì per essere rimosso nell’immediato dallo staff dei greenkeepers, quindi il giocatore avrebbe potuto ovviare all’interferenza secondo la Regola 25-1b.

1968 Robert De Vicenzo ha firmato e consegnato il suo score sul quale il suo marcatore aveva erroneamente segnato un par (4) invece di un birdie (3) che il giocatore aveva effettivamente fatto alla penultima buca. Il risultato complessivo più alto comunque è risultato valido come era stato segnato, costando al giocatore il posto per le 18 buche di play off che tutti si aspettavano De Vicenzo avrebbe giocato contro Bob Goalby. La frase famosa di De Vicenzo fu: ” Che stupido che sono”.

1958 Arnold Palmer ha giocato un colpo e la sua palla è atterrata dietro il green, infossata nel rough. In base ad una Regola Locale in vigore quella settimana, Palmer credeva che avesse diritto ad ovviare senza penalità poichè la sua palla era infossata e Ken Venturi, che era stato designato come suo compagno di gioco, era d’accordo. Ma il Rules Official presente sul posto, Arthur Lacey, ex presidente del British PGA e due volte giocatore di Ryder Cup, non lo era. Egli decise che Arnold Palmer avrebbe giocato la palla come si trovava. Ne derivò una discussione e Arnold Palmer alla fine giocò la sua palla cavandola dal terreno con un brutto chip che passò la buca, imbucando poi con due putt che fecero segnare a Palmer un doppio bogey(5) . Avendo la sensazione di aver ricevuto un bad ruling, Palmer annunciò di voler giocare una seconda palla invocando la Regola 3-3. Questa volta, con un droppaggio ed un lie della palla giusto, egli effettuò un bel chip mettendo la palla vicino alla buca terminando in par. I due giocatori continuarono la gara aspettando che il Comitato Regole decidesse il destino di Palmer. Ovviamente Palmer avrebbe dovuto dichiarare che avrebbe giocato una seconda palla prima di giocare la palla originaria dal lie infossato e dichiarare anche quale palla avrebbe desiderato che conti se le Regole lo avessero permesso. Nel suo libro, “Giocare secondo le Regole”, egli scrive che aveva annunciato al Rules Official, Lacey,  che avrebbe voluto giocare due palle e appellarsi al Comitato Regole, ma il Rules Official non glielo consentì. Venturi non accetta questa spiegazione, ma è possibile che egli non abbia ascoltato la conversazione. Palmer e Venturi andarono quindi al tee della 13 con Palmer convinto di aver ragione e Venturi altrettanto. La Decisione non arrivò che alla buca 15, e a Palmer gli fu concesso un 3 al posto di un 5.  John Morrissett,  il direttore delle Regole del Golf per l’USGA, disse di credere che Palmer abbia avuto inizialmente un brutto ruling e per questo il Comitato ha cercato di sistemare l’accaduto quando gli ha concesso il risultato con la seconda palla.  Secondo Morrissett, non sembra che Palmer abbia giocato correttamente la seconda palla. Se questo fosse accaduto oggi, disse Morrissett, Palmer avrebbe dovuto segnare il punteggio con la prima palla. Ma il modo in cui la Regola fu scritta nel 1958, ha dato una certa dose di ambiguità  discutibile nell’interpretazione che è stata rettificata. Questa è la Regola 3-3 come si presenta oggigiorno:

In stroke play, se durante il gioco di una buca un concorrente ha un dubbio sui suoi diritti o sulla corretta procedura, può completare la buca con due palle, senza penalità.

Dopo che è sorta la situazione che ha causato il dubbio e prima di compiere ulteriori azioni, il concorrente deve annunciare al suo marcatore o ad un compagno di gioco che intende giocare due palle e quale palla desidera che conti se le Regole lo consentono.

Il concorrente deve riportare i fatti della situazione al Comitato prima di consegnare il proprio score. Se non lo fa è squalificato.

Nota: Se il concorrente compie un’ulteriore azione prima di affrontare la situazione dubbiosa, la Regola 3-3 non è applicabile. Conta il punteggio ottenuto con la palla originaria, oppure, se la palla originaria non è una delle palle giocate, conta il punteggio con la prima palla messa in gioco, anche se le Regole non ammettono la procedura adottata per quella palla. Tuttavia, il concorrente non incorre in penalità per aver giocato una seconda palla e qualsiasi colpo di penalità in cui fosse incorso unicamente nel giocare quella palla non conta per il suo punteggio.

Buona visione del Masters!

 

Immagine e testo tratto dal blog di B. Rhodes con la sua gentile autorizzazione

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